...Lungi dall'annunciare l'avvento del "migliore dei mondi" urbani, la promozione della smart city da parte dei servitori del capitalismo tecnologico (responsabili politici, ingegneri, urbanisti, architetti, ricercatori in scienze sociali e "comunicatori" vari) non farà che contribuire a spingere al parossismo la disumanizzazione della vita sociale... e dell'essere umano stesso. Jean-Pierre Garnier
Inserisco qui queste poche pagine di Garnier per avere sempre presente alcuni suoi eccellenti pensieri riguardo il futuro delle città.
Finito, terminato, quasi sterminato ed estinto si può dire del mondo contadino, si proietta nel futuro un modo di vivere nelle città che non ha già più nulla di umano, basterebbe vedere le immagini delle nostre terre e dei nostri insediamenti urbani di 70 anni fa', confrontare le "adolescenze" proletarie di ieri a quelle di oggi.
Spesso si dice che adesso però si "campa" molto più di prima.
In effetti è una questione di qualità. "La qualità senza la quantità non serve a niente" mi hanno anche detto anni fa' grossi mangiatori.
Scrive Sergio Ghirardi:
..."Ogni anno la data in cui l’uomo giunge a consumare l’intera ricchezza annuale della terra arriva sempre prima rispetto agli anni precedenti: nel 1970 il giorno era il 29 dicembre; il 4 novembre nel 1980; l’11 ottobre nel 1990; il 23 settembre nel 2000 e il 7 agosto nel 2010. Nel 2020 questa data è arrivata il 29 luglio! Tutto ciò è risaputo, denunciato e ripetuto, eppure continua imperterrito in nome della crescita..."
..."O si rompe con il progresso alienato e lo sfruttamento, alleandosi decisamente con la natura nel suo incedere ormai chiaramente antiproduttivista, o si finirà ineluttabilmente nell’artificialità nichilista di un capitalismo in fase terminale la cui peste emozionale è la peggiore di tutte le pandemie possibili."
Ma ecco ciò che viene tratto da una presentazione-dibattito tenuta da Jean-Pierre Garnier all'osservatorio di Antropologia del conflitto urbano, Dipartimento di Antropologia sociale della facoltà di Geografia di Barcellona, giovedì 29 novembre 2018. (sono solo poche pagine)