Un invito alla non violenza, al lento, pragmatico lavoro della persuasione, all'invenzione di zone intermedie, di punti di convergenza temporanei. Contro gli aut - aut, i ricatti, le alternative scontate della rappresaglia, dell'intimidazione. Un invito a liberarsi dal terrore e dalla menzogna. Contro il fanatismo dell'identità, la retorica dell'appartenenza.
"Nessun uomo, né oggi né domani deve poter decidere che la sua verità è tanto buona da meritare di essere imposta agli altri"
"Senza dubbio la nostra vita appartiene agli altri, ed è giusto che la spendiamo per gli altri, se necessario. Ma la morte appartiene solo a noi stessi"
"dovremo sempre rifiutare di inchinarci agli avvenimenti, ai fatti, alle circostanze"
"Così gli uomini della mia generazione si sono trovati, nel mondo presente, di fronte a una doppia tentazione: quella di pensare che nulla è vero, e quella di pensare che l’abbandonarsi al corso fatale della Storia è l’unica verità possibile.
E molti cedettero all’una o all’altra tentazione. Così il mondo resta nelle mani degli uomini di potere, e finisce di essere retto dal terrore: giacché se niente è vero o falso, buono o cattivo, se l’unico valore è quello dell’efficienza, allora l’unica regola da seguire è quella che ci impone di essere il più possibile efficienti, in una parola, i più forti"
"L’unica questione per noi era se accettare o no un mondo nel quale tutto si riduceva a scegliere tra l’essere vittima o carnefice. E naturalmente non volevamo essere né l’una né l’altro, giacché sapevamo nel più segreto del cuore che anche questa distinzione era illusoria perché in fondo eravamo tutti vittime: che alla fine assassini e assassinati si sarebbero trovati insieme in una medesima disfatta"
"Dissero che la guerra era necessaria perché avrebbe liquidato l’era dei nazionalismi, preparando il periodo in cui agli imperi sarebbero succeduti, non importa se in modo cruento o no, la società universale e il paradiso in terra"
"dopotutto, la storia degli uomini è la storia dei loro errori e non delle loro verità. Probabilmente la verità, come la felicità è totalmente semplice e senza storia"
"E sapemmo che se la comunicazione tra uomini in reciproco riconoscimento di dignità era la verità, allora proprio questa comunicazione era in sé il valore da sostenere"
"Ecco, ora lo sappiamo, questa è la ragione per cui dobbiamo combattere contro l’ingiustizia, la schiavitù e il terrore, perché sono questi i tre flagelli che impongono silenzio agli uomini, li dividono, impediscono di riconoscersi e di scoprire l’unico valore che li può salvare in un mondo disperato: la permanente fraternità di coloro che lottano contro il fato"
Non so se "ritroveremo" i valori fondanti di una coscienza di così ampia dimensione, ma sono certo questo dovrebbe essere l'obiettivo prioritario della società mondiale.
In queste poche pagine di Camus, esiste, resiste, ciò che sappiamo da molto tempo, e che fa parte anche della nostra storia, ma sembra l'abbiamo dimenticato, o facciamo finta di averlo dimenticato perché siamo già vecchi e come tutti i vecchi siamo fatalisti, ma costerà caro, molto caro a tutti essere anche nati vecchi.
La crisi dell'uomo_Albert_Camus